sabato 24 settembre 2011

48 - Il piano - Federico

Ormai la "fuitina" di Giuseppe e Daria é venuta a galla ed il patatrac é assodato. Giuseppe e Giammichele hanno litigato di brutto. Giammichele lascerà casa. Ed io? Io che non vedo l'ora di andar via di qui dove devo andare? Per mamma é ovvio: con mio fratello. Ma io sono stanco di dover prendermi cura di lui. Se ci fosse stato anche Giuseppe tutto sarebbe stato differente.
So di non aver scelta ed é proprio questo quello che non mi piace. Siamo sempre obbligati a fare scelte sensate, obbligati ad essere maturi. Scelte intelligenti ma fredde.

So che non ho scelta, al momento, ma so anche che la situazione non è definitiva. Devo costruirmi il futuro che voglio, in modo che anche quella di andar via da Bologna, o da Giammichele, sia una scelta obbligata. La scelta razionale. Quella che tutti si aspettano da Federico. Non posso dire: "Vado in casa con Giuseppe e non con Giammichele". Non sarebbe giusto.
Erasmus... potrei partire da questo... oppure una fidanzata svedese (meglio ancora)... o imparare il cinese... (forse troppo).
Mi sentivo in gabbia a casa ed ora mi sento in gabbia perché DEVO andare a Bologna.
Che facoltà non c'è a Bologna che mi potrebbe piacere? Oppure rimango a Bari e faccio avanti e indietro con l'autobus. No, Bari è da escludere! Bari significa Massafra e voglio andare via da qui.
Mozzarelle a Sydney! Chiedo a zio di lavorare con lui al caseificio, imparo a fare le mozzarelle e me ne vado a Sydney, apro una latteria e vendo mozzarelle fresche. Si... con latte di canguro.
Ok, ci vuole un piano:
  1. Devo imparare l'inglese
  2. Devo guadagnare qualcosa (non voglio pesare su mamma e papà)
  3. Voglio laurearmi
  4. Non voglio stare con Giammichele
  5. Non devo avere fretta (questo è il primo punto)


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