martedì 13 settembre 2011

40 - La lettera (3) - Andrea

Pensi davvero che io creda a tutte le fesserie che mi hai propinato? Io ti voglio bene Daria, ti voglio ancora tanto bene, ma mi sento tremendamente offeso da te, dal tuo tentativo di farmi credere certe panzane. Io non sono tuo padre; a me le cose le potevi dire, potevi confidarti e confessarti. Potevi lasciarti andare, come hai sempre fatto. Ti conosco molto bene, forse anche meglio di te.

Sarebbe stato meglio se avessi rifiutato di incontrarti oggi, piuttosto che sentirmi raccontare quattro frottole. Ho fatto un viaggio di 2000 chilometri e non hai voluto sapere neanche come fosse andato, per non parlare di quei 4 giorni passati ad aspettare che tu fossi rilasciata.
Non ti sei neanche degnata di inventare delle bugie decenti, qualcosa di credibile, che mi facesse sentire meno coglione del solito.
Invece...
Basta adesso. Non riesco neanche a scrivere quello che voglio dirti, idee confuse, spezzoni mischiati tra loro.
Sono stanco... sono consumato dentro... io ti amo, tu no... questo fa la differenza. Aiutami a scrollarmi da dentro questo patema.
Comincia dal non rispondere a questa lettera, non cercarmi più, cancella il mio nome dalla tua rubrica. Anzi, cambierò numero perché il mio lo conosci a memoria. Ho bisogno di dare una svolta una volte per tutte, senza più tornare indietro. Spero di conservare di te solo un piacevole ricordo.
http://www.youtube.com/watch?v=QEzNjioRE_g&feature=player_detailpage
Questa é stata per anni la mia sveglia al mattino. Ho spezzato il cd e l'ho lanciato dalla finestra della mia camera ed ora sto meglio.
Addio
Andrea

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