domenica 4 settembre 2011

32 - Driiiiiin - Giuseppe

Driiiiiin. Daria aprì la porta di casa sua. Ci fu un attimo di silenzio. Strizzò gli occhi e sorridendo disse : "Dai, entra".
Era radiosa. Gli occhi sottili, contenti di vedermi. I lunghi capelli bagnati luccicavano nella penombra. 
La forte luce del pomeriggio filtrava attraverso le persiane socchiuse. Faceva caldo. 

Mi prese la mano. Io lasciai lo zaino per terra e la seguii. Attraversammo il soggiorno, con le pareti piene di scaffali zeppi di libri, due bassi divani di pelle bianca. Non c'era il televisore. Dal corridoio si accedeva alla sua camera da letto. Era evidente che in casa fossimo soli. 
Faceva caldo. Ora anche di più. 
Daria indossava una canottiera bianca, che le fasciava stretta la vita e le evidenziava il seno, e dei pantaloncini di jeans, con una fusciacca fiorita al posto della cinta, corti, molto corti, che lasciavano scoperta l'attaccatura del sedere alle gambe.
Si girò verso di me, facendo segno con le braccia allargate a dirmi: "Questo è il mio mondo". Io mi voltai, seguendo con lo sguardo dove le sue mani mi indicavano. 
Feci un giro su me stesso, osservando attentamente i poster, i cuscini sul letto, la scrivania incasinata, l'armadio antico che strideva col resto.  Quando ritornai di fronte a Daria, lei era a pochi centimetri da me. Le appoggiai le mani sui fianchi e le nostre labbra si avvicinarono, ma senza toccarsi. 
Sentivo il suo respiro ansioso come il mio. Ci baciammo. Dolcemente prima, lentamente, facendo scorrere i brividi dalle labbra alla schiena. Poi sempre più forte. Le presi il viso tra le mani, la mia bocca non riusciva a staccarsi dalla sua per prendere fiato. Le mi strinse forte, voleva sentire il mio corpo sul suo, voleva trasmettermi tutta la sia passione, tutto il desiderio. 
Le accarezzai il collo, poi le spalle, le abbassai una spallina. Le mie labbra presero lo stesso sentiero: viso, collo, spalle. Lentamente baciavo e mordevo la sua pelle profumata. 
Lei inclinò la testa indietro ed io cominciavo a sentire forte il suo odore, sempre più forte, man mano che le mie labbra scendevano sul suo petto, mordendo la pelle per raggiungere il seno, che lentamente scoprivo tirando in basso la canottiera. 
Mi mise una mano tra i capelli, facendo scivolare le dita aperte dalla nuca fino a spingere forte la mia testa contro di se. Mi voleva quanto e più di me
Driiiiiiin ... la sveglia, sono le 5... che sogno...fra un'ora parte il treno. Che faccio? Parto o non parto?

6 commenti:

  1. Parti!!! ce sta 'spetti!!??
    (eliosx)

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  2. che ne dici di un incontro sul treno che cambia le sorti del viaggio?

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  3. ...basta che ci dici cosa c'è nel pacco! ......o lo perde e succede un casino?....

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  4. faglielo aprire di nascosto...come si fa con un diario segreto con un lucchetto di cui hai trovato la combinazione.

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  5. Appena il racconto diventa pruriginoso i commenti fioccano!
    E tutte donne, direi...

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  6. Ad averlo io un fidanzato così...

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