giovedì 15 settembre 2011

42 - Lo sfogo - Federico

Basta, sono stanco, stufo dello schifo che mi circonda, dei miei compaesani sporcaccioni e furbetti.
Non sopporto più le carte lanciate dal finestrino, magari fatte in mille pezzetti per scaricare chissà quale frustrazione. Dei fumatori, che inquinano 5 volte: quando buttano per terra la plastica trasparente che ricopre i pacchetti; quando accartocciano in una mano e lasciano cadere la pellicola argentata interna; quando fumano tra la gente, infischiandosene dei vicini; quando buttano per terra la cicca ormai consumata; quando accartocciano il pacchetto e lo lanciano via.

Sto andando in giro per il mio paese, Massafra, in attesa che Giuseppe mi chiami. Guardo per terra, ai lati della strada, lungo i marciapiedi del corso: è "costellato" di centinaia e centinaia di cicche di sigarette, lasciate lì, come se fosse lecito. Ieri al mare, mi sono ustionato un dito del piede perchè qualcuno dei vicini di ombrellone aveva lasciato per terra un mozzicone ancora acceso. Mi sono lamentato, nessuno ha chiesto scusa, ha detto: "Mi dispiace, scusa, non ci ho pensato". Se fosse stato il piede di un bambino di 3 anni sarebbe stato lo stesso.
Io non voglio che tu sporchi la nostra città: esistono i bidoni. Esistono i bidoni per tante cose: per le lattine schiacciate e abbandonate nelle siepi, per le bottiglie di birra che rotolano sull'asfalto, per i sacchetti d'immondizia lasciati fuori perché sollevando il coperchio "esce la puzza". Sono davanti l'ufficio postale: le siepi sono una pattumiera. Ma dico io, il direttore non si vergogna? Non può pulire quei venti metri di siepe?
Sono stanco dei copertoni, dei cessi, delle mattonelle, dei divani abbandonati dietro i cassonetti (se va bene) o lungo le strade di campagna. Dei frigoriferi e dei materassi.
Sono stanco dei furbi che parcheggiano "un minutino" negli spazi riservati ai disabili (e dentro di me spero che un giorno possano averne diritto anche loro), dei cazzeggiatori che percorrono le strade del centro a 20 all'ora, col gomito fuori, inquinando e intralciando il traffico.
Sono stanco dei furbi del semaforo, che saltano la fila, rubandoti l'ultimo secondo di verde, che t'avrebbe permesso di non dover aspettare, al posto loro, un altro minuto e mezzo in coda.
Sono stanco dei commercianti che occupano i marciapiedi o le strade con le sedie, per esporre la loro merce o parcheggiare il loro furgoncino.
Sono stanco dell'inciviltà diffusa, dell'inciviltà impunita, dell'inciviltà tollerata da tutti noi, che per quieto vivere non ci incazziamo con gli sporcaccionifurbetticretinistronzi che vivono sopra, sotto e accanto a noi, che quando vanno all'estero si vedono bene dal comportarsi così.
Sono stanco di vergognarmi, quando dei miei amici che vengono da fuori regione si meravigliano per i vigili che beatamente parlottano tra di loro anzichè fermare i ragazzi senza casco su moto e motorini.
Sono stanco di un'amministrazione che pensa solo a feste e banchetti, evitando di multare gli "elettori", evitando di costruire i parchi giochi per i più piccoli, incapace di arginare le scorribande dei sempre presenti vandali vigliacchi che rompono e deturpano tutto.
Mancano poche settimane. I corsi cominceranno il 15 settembre. Sono pronto. Voglio andare via e tornare solo per godermi ciò che c'è di buono: la mia famiglia ed il mare.

6 commenti:

  1. Io torno per quei due ultimi motivi ormai da 15 anni!!! e non vedo l'ora di scappare per evitare di fare a mazzate per strada

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  2. Ma di chi è la colpa? Solo delle istituzioni? No! Anche nostra, che guardiamo e stiamo zitti, non diaciamo nulla, non ci indignamo.
    E dei genitori che non insegnano nulla ai propri figli.

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  3. E' solo colpa della politica. Non è più in grado di costruire e far crescere gli uomini e il Paese.

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  4. Dove orami non arriva la coscienza del singolo, l'unica soluzione è la repressione, la reale repressione, che sia certa. Poche regole da far rispettare senza eccezione alcuna. Per fare un esempio spicciolo, ma si potrebbe estendere a situazioni più gravi, se in tanti parcheggiano in doppia fila, o in modo da impedire il transito al termine di un marciapiede di carrozze di disabili o passeggini, si deve portare via la macchina. Non ci sono scuse anche se il proprietario arriva ed è l'amico dell'amico. Dopo le decine di macchine rimosse e le multe salate da pagare, qualcuno comincerà a pensarci prima di... E' l'unico modo per ristabilire il circolo virtuoso del rispetto, certi comportamenti poi diventano automatici normali fino ad essere percepiti come necessari per stare tutti meglio.

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  5. Un pizzico di responsabilità è in ciascuno di noi. In chi rimane e in chi va via!

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