venerdì 23 settembre 2011

47 - Cicatrici - Mary Taken

Sono qui sul letto a guardare insistentemente quel terribile lampadario stile gotico che scende dal soffitto e mi domando perché...
Il perché lui preferisca lei a me non mi sembra difficile da capire. Lei è più bella. graziosa, brillante nel porsi, più gatta, ci sa fare…ma perché lei mi abbia voluto ferire…io questo non lo capisco, è fuori da ogni mia logica.
E poi neanche le piaceva Giammichele… che miserabile! Cosa avrà voluto dimostrare, che lei è la femme fatale, che i ragazzi le cascano ai piedi…aveva bisogno di un’emozione forte!
Sarebbe bastato dirmi che le piaceva e per me sarebbe stato tutto diverso. Mi sarei fatta da parte, tanto non avevo alcuna possibilità. Avrei capito. Invece a lei è interessato solo non affrontare nulla... come sempre, come se non avesse capito che lui le sbavava dietro.
Avrei dovuto ascoltare la mia sensazione iniziale, non fidarmi di lei. Daria è quel genere di persona che pensa sempre prima a sé... anche se questo significa calpestare un’amicizia, un rapporto. Bastava osservarla nel suo modo di agire con chi le vuole bene… ma l’amore, in ogni sua forma, amicizia compresa, benda gli occhi.
Avrei dovuto capirlo da come trattava Andrea, povera vittima anche lui…
Quando un amico ti tradisce ti casca il mondo addosso, perché un amore metti in conto di poterlo perdere, un amico no.
Penso a tutte le cose che ci siamo dette, alle confidenze che le ho fatto. Non sarà mai più lo stesso per me, mi ha delusa. Mi fa quasi pena.
Chi non sa tenere onore ai patti impliciti di rispetto nei rapporti mi fa pena… è destinato a rimanere solo… spero con la coscienza mangiucchiata dai tarli.
Sarebbe stato meglio se lei ne fosse stata innamorata… mi sarei fatta da parte, ma che ci rimugino a fare... è inutile!
Bisognerebbe solo archiviare questa brutta esperienza in un cassetto, anzi in un cassonetto. Me ne vado, cercherò una nuova casa.
A lui non posso assolutamente dire nulla: che non gli piacessi era chiaro, ma lei, lei non è scusabile: codarda, egoista, sleale.
Certe esperienze tolgono il terreno da sotto i piedi. Qui Daria era la mia famiglia, il mio primo riferimento… che famiglia di…
Bene…è solo un’altra batosta… che mi insegnerà a prendere l’ennesima distanza dall’ennesima persona.
Un’altra cicatrice di cui rimarrà indelebile il segno… come i miei tatuaggi!
Daria sei una vipera, sei una povera bambina viziata, MI fai pena. Prima o poi capirai il dolore che mi hai inflitto. Si, lo capirai, quando sarai sola lo capirai. O forse lo capirai quando sarai grande e io non so se sarò lì a consolarti come sempre, quasi come una mamma. Non ci sarò, sarò con gente migliore di te.

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