giovedì 27 ottobre 2011

N.D.A. - Censimento


Cari lettori, abituali e non, vi chiedo una grandissima cortesia: lasciate un "commento" con nome e Luogo da cui vi collegate. Oppure, se avete problemi, almeno cliccate su uno dei tre pulsantini qui sotto (divertente, interessante, eccezionale).
Un sincero grazie a coloro che vorranno contribuire a questo censimento di lettori.

Non sarete sicuramente tanti... spero almeno più di 10.



Giuseppe

mercoledì 26 ottobre 2011

68 - L'unica certezza della Vita - Giammichele


Il corpo di Federico è sul piano d'acciaio dell'obitorio, coperto da un lenzuolo bianco.
Un'auto l'ha investito in pieno, a cinquanta metri dalla Luna Rossa. Non c'è stato nulla da fare. È morto sul colpo. Ed ora non ho più mio fratello.

martedì 25 ottobre 2011

67 - Il rimorso - Daria

Andrea cercava una scusa plausibile. Inutile.
Insisteva, voleva uscire da quella situazione drammatica ed imbarazzante nel modo migliore. Inutile.

lunedì 24 ottobre 2011

66 - Dietro il vetro - Federico

Sono davanti a me, oltre il vetro del ristorante. Non possono vedermi perché sono al buio, ma loro sono lì. Ridono, bevono del vino rosso e ridono. Si direbbero amici per come ridono. Ridono.
Ed io qui fuori a guardarli mentre ridono. Morbosamente non riesco a distogliere lo sguardo. Voglio farmi male? 
No, voglio vedere una carezza, un gesto inequivocabile che non sono semplici amici. Non basta ciò che ho letto? Non basta la bugia che mi ha raccontato? 

domenica 23 ottobre 2011

N.D.A.

In segno di lutto per la morte di Marco Simoncelli il post-capitolo  di oggi non verrà pubblicato.


Ciao Marco




Giuseppe

sabato 22 ottobre 2011

65 - L'ira pacata - Federico

Credevo di poter andare avanti, di aspettare che le cose fossero chiare, ma la bugia di Daria mi fa male e non riesco a continuare così.
Voglio vederli insieme. Voglio che sappiano che io so. Voglio vedere che scusa inventerà stasera, a casa.

venerdì 21 ottobre 2011

64 - Mezze bugie - Mary Taken

Alle 9, mentre ero intenta a sparecchiare la tavola dopo una frugale cena consumata in solitudine ricevetti la telefonata di Federico.
"Ciao Mary, sono Federico. Mi passi Daria perchè il suo telefono non prende?"
Nell'imbarazzo più profondo, con voce incerta risposi: "Ciao Fede... ma io non sono con Daria, sono a casa mia, da sola."
"Ma non dovevate andare tutti insieme, i colleghi dell'ufficio?"

giovedì 20 ottobre 2011

63 - L'appuntamento - Daria

"Mary, stasera devo uscire con Andrea..."
"Devi... vuoi, mica te lo ordina qualcuno"
"Vabbè, Voglio. Dirò a Federico che usciamo coi colleghi dell'ufficio"
"Ancora, Daria! Avevi detto che dovevi troncare... Non chiedermi di coprirti, lo sai che la cosa non mi va"
"Non mi devi coprire. Te lo dico perchè se mai dovesse succedere qualcosa tu sai dove e con chi sto."
"Con chi lo so, Dove andrete?"
"Alla Luna Rossa. Poi non lo so..."

mercoledì 19 ottobre 2011

62 - Arrovellamento - Federico

Ed ora? Ora cosa faccio. Luca... Tommaso ... Dio mio che faccio? La bimba che sta per arrivare... e lei sta qui a russare... Chissà da quanto va avanti 'sta storia. Bastarda, stronza e bastarda. Si sono lasciati che erano ragazzini... e ora? Magari non si sono lasciati mai. Si amano da sempre ed io mi sono intromesso... sono io l'intruso? Ha voluto anche un altro figlio.
Deve essere una cosa recente. Sicuramente. Il cancro... la voglia di vivere... ma che cazzo. E adesso? Forse ho capito male... forse è solo un gioco... un gioco di vecchi amici... ed io mi sto facendo tanti "film"...

martedì 18 ottobre 2011

61 - Maledetta insonnia - Federico

Poco dopo le due di notte per noi la festa era finita. Luca e Tommaso dormivano sui divanetti e a Daria facevano male i piedi.
Arrivati sotto casa, prendemmo in braccio i due piccoli e li scaricammo sui letti, senza togliergli i vestiti.
Ero stanco anch'io.
Daria si girò sul fianco e si addormento di sasso. Respirava profondamente. Anche quando eravamo in attesa di Luca e di Tommaso aveva lo stesso respiro profondo. Non russava, ma era comunque fastidioso.

lunedì 17 ottobre 2011

N. D. A.

Ieri ho deciso come continuare e far finire questo romanzo.
Ho in mente ancora una decina di capitoli, forse meno.


Stay Tuned


Giuseppe

sabato 15 ottobre 2011

60 - Diverse impressioni - Federico

Avevamo tutti delle aspettative diverse: la festa le ha soddisfatte tutte. Come in un disegno di Escher, ognuno di noi ha visto quello che era predisposto a vedere.
Io ero arrivato in discoteca incuriosito. Volevo vedere se l'ambiente che avevo lasciato tanti anni prima era cambiato, se gli amici di Giammichele fossero ancora dei ragazzi sballati o se si fossero evoluti in adulti eccentrici. Fui sorpreso invece dall'età media, che non era cambiata: Giammichele continuava ad avere come amici dei ragazzi poco più che ventenni, forse un po' meno strambi di un tempo, ma sicuramente non ordinari.

venerdì 14 ottobre 2011

59 - Il dovere ti chiama - Daria

La voglia di andare alla festa di laurea di Giammichele era pari a zero. Così come zero era il desiderio di stare in mezzo a tanti estranei.
Era una di quelle sere in cui ti va solo di addormentarti sul divano davanti alla TV, sotto una copertina leggera e morbida, rannicchiata contro la spalliera. Federico ha insistito e ho dovuto cedere.

giovedì 13 ottobre 2011

58 - Ordinario ^ Straordinaria - Giuseppe

Arrivai alla festa con mezz'ora di anticipo, da solo, vestito come un pinguino, in evidente imbarazzo per l'inappropriatezza del "costume" che avevo deciso di indossare per quella serata di finta amicizia.
Avrei incontrato, contemporaneamente Giammichele e Daria. E Federico.
Il rapporto con mio cugino Giammichele era ormai ridotto al solo salutarsi per strada, quando decideva di tornare a Massafra per incontrare i suoi vecchi genitori. Non mi avvisava del suo arrivo, n'è lo facevano gli zii.
Avevo provato a riallacciare con lui, ma la sua freddezza continua era sintomo della crepa irrimediabile che avevo creato tra noi.

mercoledì 12 ottobre 2011

57 - Vista da fuori - Mary Taken

Il tempo cancella tutto ed ha cancellato anche il mio risentimento per Daria.
La vita insieme, in quella casa di Bologna, non è stata più la stessa... ma siamo andate oltre e ci siamo ritrovate, dopo dieci anni, a fare lo stesso lavoro, per la stessa azienda, sedute in ufficio una di fronte all'altra. Un caso.
E piano piano quel rancore, quella tensione è venuta meno. Io ho capito il suo punto di vista, lei il mio. Ci siamo abbracciate per fare pace e non è stato necessario pronunciare quella parola.

martedì 11 ottobre 2011

56 - La lettera (4) - Andrea

Ciao Daria
mi spiace per ieri sera. Non sono riuscito a venire e sai quanto mi avrebbe fatto piacere.
Ti volevo parlare di mia moglie e dei suoi nuovi isterismi: ora s'è convinta che le fa bene mangiare solo pollo ed è una settimana che non mangiamo altro che pollo... in tutte le forme e salse! Ieri s'è inventata la "pasta al sugo di pollo"... che non è proprio una delizia.

lunedì 10 ottobre 2011

55 - La scelta del regalo giusto - Federico

Cosa si può regalare ad ragazzo, anzi ad un uomo, di più di quarant'anni che si laurea in Scienze Politiche, diciassette anni fuori corso?
Il regalo giusto dovrebbe essere un album di fotografie, qualcosa che gli faccia stringere il cuore. Ne ho tante io, così come Giuseppe. Le raccoglierò tutte. 

domenica 9 ottobre 2011

54 - Emergere dall'abisso - Daria

Devo tutto a Fede.
In questi ultimi 3 anni è stato, più che mai, il mio faro e la mia àncora.
Affrontare il cancro, a quaranta anni, con Luca e Tommaso che mi sentivano piangere nell'altra stanza, con la pelle grigia, con la perdita di capelli, con la paura, immensa e logorante, che dentro di te diventa certezza, di non vederli più, di non aiutarli a crescere, a vivere...
Ho un nodo in gola, adesso, a ricordare quel momento, quando Fede mi abbracciò forte nel corridoio dell'ospedale.

sabato 8 ottobre 2011

N. D. A.

Ragazzi, perché così pochi commenti?
Ho bisogno di aiuto e incoraggiamento.
Un commento, di solito, tira l'altro. E può nascere qualcosa.
Questo non è un Romanzo... ma un Blogromanzo e come tale va alimentato, sfriculiato.
Coraggio.

P.S.
Ecco l'elenco delle nazioni che si sono collegate nell'ultimo periodo... Ci sono tutti i continenti tranne L'Oceania. C'è qualcuno che ha un amico in Australia o Nuova Zelanda che può infrangere questo triste record?


Italia
4.074
Germania
99
Stati Uniti
78
Brasile
25
Svizzera
22
Federazione Russa
21
Francia
11
Mozambico
11
Spagna
8
Regno Unito
5

Cina
4
Colombia
2
Irlanda
2
Ecuador
1



Più tanti altri che non riesco ad evidenziare (Canada, San Marino, Egitto...)

53 - Una festa fichissima - Giammichele


Una festa da sballo. Un sacco di gente. Ecco come deve essere. Cazzo, c'ho messo qualche anno in più ma alla fine me la prendo sta cazzo di laurea. È vero che é vero che non mi serve. Ma almeno serve a fare sta mega festa. 
Invito tutti. Tanto la disco non la pago... e per qualche birra in più...

venerdì 7 ottobre 2011

52 - Una vita sistematica - Federico

Quando hai venti anni fai mille cose al giorno. Hai una vita davanti e degli obiettivi. Forse non tutti chiari e definiti ma li vedi lì, davanti a te, immobili e raggiungibili.

Ora, a quaranta anni, non avverti più quella spinta per raggiungere un traguardo.
Ti piace la tua vita (o te la fai piacere) e non guardi più così lontano. Quegli obiettivi li hai raggiunti e non hai più voglia di trovarne altri. Almeno non così in là nel tempo.

Hai dei bagagli di qualche chilo (i figli) e il baricentro dei tuoi pensieri si è spostato leggermente più in basso.
Daria ed io, di bagagli, ne abbiamo due e mezzo: Luca e Tommaso. Simili nell'aspetto, distanti nel carattere. Assomigliano entrambi a me, che sono scuro (carattere dominante, si dice). Luca, il grande, è buono e paziente e sopporta le cattiverie (perchè di vere e proprie cattiverie si tratta) del piccolo. Di contro non tollera le imposizioni e reagisce sempre in modo brusco ad ogni ramanzina.
Tommaso è geniale. Ha solo cinque anni, ma ha una capacità logica ed una memoria disarmanti (tutto il papà, dico io).
L'altra è in corso e non abbiamo ancora deciso il nome. Forse Anna, si vedrà.
Il primo obiettivo, la laurea, è ormai così lontano che mi sembra una fesseria. Ma in quegli anni non era così. Non ho avuto grosse difficoltà, ma è anche vero che mi sono impegnato più di altri ed infatti ho impiegato meno tempo. Forse ho perso qualche opportunità di svago... ma ormai è tardi per lamentarsi.
L'altro obiettivo, un lavoro stabile e gratificante, non è stato così facile da raggiungere. Ma ora ci sono e sto bene. Nel tram tram quotidiano (sveglia, doccia, auto, badge, lavoro, badge, auto, spesa, cena, nanna) la quota lavoro è sufficientemente varia per rendere sereno, al mattino, ogni risveglio.
E non è poco. Anzi: è tutto. Potrei avere di più, forse, volendo, ma romperei quel sottile equilibrio che ho creato, che mi piace e che non voglio perdere.
Daria ora è in forma, anche se gli ultimi tre anni sono stati un vero e proprio calvario.
Siamo molto uniti e ... e per ora va bene così.

venerdì 30 settembre 2011

N. D. A.

Cari amici e lettori
è giunto il momento, almeno per me, di ricapitolare le vicende di Daria e di tutta la banda.
Questo è una specie di riassunto delle ultime puntate.
Chi si accinge a leggere questo post come primo approccio a questo blog romanzo deve immediatamente fermarsi: non ha senso leggere il riassunto se si dispone del romanzo intero. Meglio leggere dall'inizio, dal capitolo 1, per non perdere le sfumature e le forti emozioni che un racconto possono far vivere.
Lo so, i fagioli si vantano da soli, ma un po' di autostima non guasta mai.
Cominciamo quindi col RIASSUNTO.


Daria è una ragazzina di circa 12 anni, un po' introversa, che vive in un paese in provincia di Brescia.

martedì 27 settembre 2011

51 - Padrona di me stessa - Daria

Giuseppe è rimasto qui per tre giorni, ma non è stato come pensavo.
Non avvertivo più quel brivido, quell'intesa che c'era qualche settimana fa.
Lui era distante, freddo. Timoroso. M'aspettavo che tornasse sull'argomento di Xavier... invece nulla.
Forse avrebbe voluto che fossi io a spiegare, a raccontargli qualcosa.