sabato 20 agosto 2011

19 - Il blitz - Daria

La festa dei diciotto anni di Terry (avevo preso a chiamarla così) non fu un granché. Il locale era buio, le poche luci erano rese ancor più fioche dalla coltre di fumi (il plurale non è casuale) che stagnavano a mezz'aria. I compagni di classe erano pochi. Per lo più erano ragazzi che avevo intravisto nelle sere precedenti. Di 21 o 22 anni. Ero spaesata e si vedeva. In quel trambusto addormentato mi passarono una canna. Feci un tiro. Non era la prima volta, ma non ero un abituè del tiro. Ebbi subito la strana percezione di qualcosa di diverso. Un acido bruciore alle tempie. E una scossa elettrica al braccio e alla gamba destra. Poi tutti i rumori si attenuarono, ovattati da un persistente ronzio. Tutto rallentò.
Mi girai intorno per chiedere cosa mi avessero passato. Ma tutti erano o troppo vicino o troppo lontani, in una distorta percezione dello spazio che si allungava ad ogni mio passo, fino a farmi sbattere contro chi era dall'altra parte della stanza. Gridai: "Terryyyyy". Non ero la sola. Tutti in quel momento cominciarono a fare la stessa cosa ed i cento "Terryyyyy" rimbalzavano tra le pareti del cranio, denti compresi.

 Quando entrarono quelli della Polizia mi trovarono sdraiata per terra, con quella che io credevo fosse una canna ancora appiccicata alle labbra, ormai spenta. Fui portata in questura. Poi seguì tutto il resto.

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