giovedì 18 agosto 2011

17 - L'uscita dal tunnel - Daria

In questa apnea, costretta a trattenere in fiato per sopravvivere, per tirare avanti fino al momento buono, che mi dicevo: "Verrà", al primo spiraglio di salvezza, la prima zattera, anche se disastrata, alla prima inaspettata cortesia, mi ci sono aggrappata con tutte le forze.


Teresa, la mia compagna di banco, che sembrava soffrisse la mia vicinanza ogni giorno di più, mi invitò alla sua festa dei 18 anni. E non solo. Mi chiese di aiutarla ad organizzare il tutto. "Si", le dissi. Con un po' di titubanza iniziale, sorpresa da quella inaspettata richiesta, ma con un tale entusiasmo poi, da saltare anche qualche lezione in piscina, e prendere un "impreparato" in matematica, mi immersi nell'organizzazione, totalmente presa da ogni minimo dettaglio, anche da quelli insignificanti.
Ogni appalto esterno, ogni compito affidato ad altri era un piccola crepa nel muro che stavo diligentemente costruendo che mi affrettavo a chiudere con un nuovo dettaglio da gestire.
Avevo una amica e questa aveva degli amici che presto sarebbero diventati i miei amici. Una nuova fantastica dimensione. Dall'eremo della piscina alla bolgia del centro sociale. E chi se ne frega del contorno, dei jeans sporchi e sdruciti, dell'assenza totale di eleganza semi snob a cui ero stata abituata in famiglia.
Mi piaceva sentirmi parte e non assolo. E Andrea era il grillo parlante.

Nessun commento:

Posta un commento