venerdì 7 ottobre 2011

52 - Una vita sistematica - Federico

Quando hai venti anni fai mille cose al giorno. Hai una vita davanti e degli obiettivi. Forse non tutti chiari e definiti ma li vedi lì, davanti a te, immobili e raggiungibili.

Ora, a quaranta anni, non avverti più quella spinta per raggiungere un traguardo.
Ti piace la tua vita (o te la fai piacere) e non guardi più così lontano. Quegli obiettivi li hai raggiunti e non hai più voglia di trovarne altri. Almeno non così in là nel tempo.

Hai dei bagagli di qualche chilo (i figli) e il baricentro dei tuoi pensieri si è spostato leggermente più in basso.
Daria ed io, di bagagli, ne abbiamo due e mezzo: Luca e Tommaso. Simili nell'aspetto, distanti nel carattere. Assomigliano entrambi a me, che sono scuro (carattere dominante, si dice). Luca, il grande, è buono e paziente e sopporta le cattiverie (perchè di vere e proprie cattiverie si tratta) del piccolo. Di contro non tollera le imposizioni e reagisce sempre in modo brusco ad ogni ramanzina.
Tommaso è geniale. Ha solo cinque anni, ma ha una capacità logica ed una memoria disarmanti (tutto il papà, dico io).
L'altra è in corso e non abbiamo ancora deciso il nome. Forse Anna, si vedrà.
Il primo obiettivo, la laurea, è ormai così lontano che mi sembra una fesseria. Ma in quegli anni non era così. Non ho avuto grosse difficoltà, ma è anche vero che mi sono impegnato più di altri ed infatti ho impiegato meno tempo. Forse ho perso qualche opportunità di svago... ma ormai è tardi per lamentarsi.
L'altro obiettivo, un lavoro stabile e gratificante, non è stato così facile da raggiungere. Ma ora ci sono e sto bene. Nel tram tram quotidiano (sveglia, doccia, auto, badge, lavoro, badge, auto, spesa, cena, nanna) la quota lavoro è sufficientemente varia per rendere sereno, al mattino, ogni risveglio.
E non è poco. Anzi: è tutto. Potrei avere di più, forse, volendo, ma romperei quel sottile equilibrio che ho creato, che mi piace e che non voglio perdere.
Daria ora è in forma, anche se gli ultimi tre anni sono stati un vero e proprio calvario.
Siamo molto uniti e ... e per ora va bene così.

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