lunedì 25 luglio 2011

4 - Federico - Giuseppe

Federico è mio cugino.
Ho sempre avuto una profonda stima ed una completa ammirazione per lui. Aveva, sin da bambino, un fascino particolare, un carisma, che mai ho riscontrato in nessun altro.
Sebbene avesse tre anni meno di me e Giammichele (Giammichele si scrive con due "m" perché così decise l'impiegato dell'anagrafe; poi è diventato un vezzo che mio cugino sfrutta per fare il simpatico ogni volta che conosce una ragazza nuova) qualsiasi cosa andasse bene a lui, andava bene anche a noi.
Quasi  sempre accade che i fratelli maggiori si portino dietro il codazzo dei minori. Tra Giammichele e Federico accadeva il contrario.
E non era solo una questione di "piccoli". Anche i "grandi" erano più tranquilli se nelle varie scorribande c'era Federico. A lui era concesso stranamente tutto; vigeva una regola, non scritta, che se c'era lui la cosa era lecita, permessa, ammissibile. Semmai al limite del consentito. La presenza di Federico era una specie di nulla osta, che cercavamo di sfruttare il più possibile.
Quella sera, in spiaggia, Federico capì che tra Daria e me era scoccata la scintilla. Noi non ne eravamo ancora coscienti. Lui ne fu certo da subito. Federico tenne lontano Daria da Giammichele con le scuse più improbabili.

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